lunedì 28 gennaio 2013

LA PSICOANALISI: UNA PANORAMICA



La psicoanalisi fu sviluppata da Sigmund Freud (1856-1939) per cercare di affrontare i problemi di alcuni pazienti con cui falliva la tecnica catartica (ipnosi) utilizzata prevalentemente dal suo collega Breuer.
Il metodo psicoanalitico utilizzato da Freud si discostava di molto dai precedenti metodi di cura: se prima di Freud isteria e nevrosi erano curate con l'ipnosi o addirittura con l'elettroshock, con Freud la cura divenne decisamente meno cruenta.
Freud introdusse, infatti, la talking cure ("la cura del parlare, del discorrere"), ovvero lasciava che i pazienti, opportunamente rilassati e distesi comodamente su un divano (tramutatosi poi nell'iconografia della psicoanalisi nel famigerato lettino dell'analista), dessero libero sfogo alle parole e al flusso delle proprie idee, tentando di vincere l'azione di censura delle tradizioni, della morale e degli imperativi sociali che impedivano ai fatti raccontati di presentarsi per cio' che erano.
L'azione di tali imperativi ostacolava spesso la soluzione di un trauma rimosso, il trauma incontrava resistenza nel venire alla luce: lasciando che le parole fluissero per associazione di idee, senza alcuna logica che non fosse spontanea, permetteva a Freud e al paziente di portare a galla verita' che non si credevano nemmeno di avere nascoste.
Importante per tale lavoro di recupero del trauma era un certo rapporto di amore ed odio che si instaurava tra paziente e medico (il transfert, ovvero il vincolo emotivo): lungi da costituire un ostacolo alla terapia, Freud riteneva un certo grado di transfert essenziale per la guarigione del paziente.
La cura cosi' strutturata appariva dunque come un lavoro sul paziente, che da soggetto passivo diventava soggetto attivo: il paziente, con l'aiuto del terapeuta, si curava da se', da se' poteva arrivare alla soluzione del suo stesso trauma.

Psicoanalisi: i concetti fondamentali

Freud parte da un modello in cui la mente umana ha una struttura tripartita: IoSuper-Ioed Es:
  • Io. E' il substrato cosciente ed e' quello di cui si ha consapevolezza;
  • Es. E' l'opposto dell'io, quindi inconscio, il quale raccoglie e memorizza un'enorme quantita' di informazioni che vanno dal periodo della prima infanzia sino alla morte.
    Tuttavia nell'adulto il contenuto psichico dell'Es e' celato e reso normalmente inaccessibile;
  • Super-Io. Rappresenta il "censore" della mente umana.
In una situazione di normalita' i ricordi rimossi che stazionano nell'Es vengono ostacolati dal Super-Io e quindi non riescono a raggiungere l'Io, quando invece un qualsiasi elemento cosciente riesce a 'risvegliare' un oggetto rimosso nasce un conflitto tra il ritorno del rimosso e le resistenze del Super-Io.
Freud chiama tale situazione nevrosi (o psicosi nel caso in cui l'alterazione della personalita' risulti tale da compromettere del tutto il contatto con la realta').
Il metodo psicoanalitico si basa sull'idea che le nevrosi scaturiscano dall'incapacita' dell'Io di impadronirsi delle idee rimosse: in altre parole, per Freud la conoscenza del motivo patologico e' gia' di per se' cura del disagio stesso.
Tuttavia gli elementi rimossi non sono noti a priori e quindi e' impossibile cercare in una direzione precisa. Per questo motivo Freud basa la tecnica terapeutica sul concetto di associazione libera ovvero sul lasciare il paziente completamente svincolato da qualsiasi regola di condotta nei suoi discorsi.
Possiamo quindi affermare che con il termine psicoanalisi intendiamo:
    • una procedura esplorativa di quei processi mentali che sono inaccessibili ai metodi tradizionali.
    • una particolare tecnica psicoterapeutica, basata fondamentalmente sull'investigazione, ai fini di trattare i disturbi neurologici di varie origini.
    • una sistematica accumulazione di conoscenze raccolte con il metodo psicoanalitico, quasi a costruire una dottrina psicologica.
Dobbiamo pero' partire dal presupposto che non bisogna intendere la psicoanalisi come una scuola di pensiero unitaria e rigidamente istituzionalizzata, bensi' come una galassia di teorie, pratiche ed idee che gravitano intorno alle scoperte del padre fondatore della psicoanalisi: Sigmund Freud.
Dopo Freud, molti altri autori hanno sviluppato le sue idee, ed in diversi casi creato dei modelli alternativi.


(Contributo on-line)

WILHELM REICH, IL GRANDE ERETICO DELLA PSICOANALISI




Wilhelm Reich (Dobrzcynica24 marzo 1897 – Lewisburg3 novembre 1957) è stato un medico e psichiatra austriaco, allievo diSigmund Freud e noto per la sua controversa teoria sulla cosiddetta "energia orgonica".

L 'importanza dell'opera di Whilelm Reich per la storia della civiltà umana è di assoluto valore e non può essere in alcun modo svilita dalle sfortunate e dolorose vicende che lo condusserro alla fine della sua vita.
Tali contributi sono:

1 Ricerche specifiche e documentate sulla repressione sociale della sessualità e sulla funzione repressiva della sessualità cui assolve la famiglia.

2 Sviluppo di istanze e politiche specifiche per la liberazione sessuale, in particolare dei giovani.

3 Studio della struttura caratteriale nevrotica e della sua funzione nell'edificazione del fenomeno di massa del Nazi-Fascismo

4 Precursore, teorico e iniziatore della medicina psicosomatica

All'accurata diagnosi delle disfunzioni sessuali individuali e sociali pervenne fino dai nuovi studi sul carattere nevrotico del 1924 ( Der Triebhafte Chrarakter) essendo stato allievo prediletto di Sigmud Freud ed esperto psicoanalista, direttore dei seminari agli psicoanalisti in formazione, scopritore delle difese caratteriali e autore del classico della letteratura psicoanalitica "Analisi del Carattere" ( prima edizione Berlino 1933) , tuttora parte integrante della formazione dello psicoanalista. Creò tra il 1925 e 1930 i primi consultori per adolescenti e giovani, di cui una pallida discendenza è tutt'oggi in Italia l'Aied, fondato all'origine in Italia dal Prof. Luigi de Marchi, convinto reichiano. Reich fu autore della sintesi tra psicoanalisi e marxismo, ripresa successuvamente dal filosofo Herbert Marcuse nel suo libro Eros e Civiltà (non risultano opere successive di filosofi che abbiano avanzato le tesi ivi elaborate) e autore di ricerche specifiche sull'autoritarismo della famiglia ai tempi della scuola di Fracoforte. La famiglia era identificata anche da Reich come cellula privilegiata per la repressione sessuale e la diffusione della "peste emozionale".
L'influenza sociale di Reich fu notevole e ripresa in Inghilterra da Alexander Neill che su principi reichiani fondò la scuola di Summerhill. Ulteriori informazioni specifiche al link: http://www.filosofico.net/wilhelmreich.htm.
Le sue ricerche spaziarono in molti ambiti, senza limitarsi al suo campo specifico di studi, quello della psichiatria.
Nell'ultima parte della sua vita alcune ricerche da lui compiute lo portarono ad affermare di avere scoperto una presunta nuova forma di energia, il cosiddetto "orgone". Queste teorie furono fortemente osteggiate dalla comunità scientifica, in quanto mancanti di prove sperimentali e di un apparato teorico a sostegno.
Subì una condanna a due anni di reclusione; durante il processo a suo carico, avviato a seguito delle indagini della FDA statunitense sulla validità della sua presunta "terapia orgonica", Reich sostenne che la Corte americana non era qualificata per giudicare le sue teorie e morì in carcere nel 1957 per un infarto.



Biografia 

La sua città natale si trova nella parte della Galizia polacca attualmente in Ucraina, che all'epoca era ai limiti orientali dell'Impero austro-ungarico.
La famiglia di Reich era benestante, pertanto il padre poteva permettersi di non far frequentare le scuole pubbliche ai propri figli, preferendo fossero seguiti da un tutore privato; all'epoca questa scelta non era vietata dalle leggi di Stato. I Reich erano di origine ebrea, ma non diedero una educazione religiosa ebraica, né appartennero mai ad alcun movimento religioso, educando i figli alla libertà di pensiero.
Nel 1910, quando Wilhelm aveva solo tredici anni, raccontò al padre della relazione tra il proprio tutore e la madre, che forse per questo si suicidò. Quattro anni dopo morì anche il padre e Wilhelm si fece carico, diciassettenne, di gestire l'impresa familiare ed i possedimenti agricoli. La guerra gli porterà via tutto.
Dopo la guerra si iscrisse a giurisprudenza, ma poco dopo cambiò facoltà e passò a Medicina (sempre presso l'Università di Vienna) ove si laureò nel 1922 dopo quattro anni di corso anziché sei, come era consentito ai reduci di guerra. In questo periodo mantenne il fratello minore (che morirà ventiseienne) dando ripetizioni universitarie.
Al secondo anno di questo cursus studiorum, nel 1919, ebbe l'idea di organizzare un seminario di sessuologia, ritenendo che la materia fosse il punto debole della facoltà ed invitò, tra gli altri, alcuni psicoanalisti. Nello stesso anno, grazie alla stima che dimostrò per luiPaul Federn, divenne membro della Società Psicoanalitica di Vienna (fondata da Freud, Adler, Kahane, Reitler e Stekel) e già dal 1919 iniziò a trattare pazienti.
Nel 1922, anno della laurea, sposò Annie Pink, un'altra famosa psichiatra, inizialmente sua paziente come il discepolo Alexander Lowen; iniziò a lavorare nella Clinica Psicoanalitica fondata da Freud nel medesimo anno. Tra il 1924 e il 1930, ormai professore, insegnò all'Istituto di Formazione Psicoanalitica di Vienna.
Nel 1925 pubblicò un libro, Il carattere pulsionale, sulla psicopatologia dell'Io in cui confrontava un panel di nevrotici con inibizionipulsionali con uno composto da soggetti pulsionalmente disinibiti (affetti cioè da disturbi borderline). Fu qui che per la prima volta si accorse che alcuni problemi potevano avere una relazione con la condizione sociale dei pazienti (Cfr. Erich Fromm).
La stima di Freud per Reich aumentò incondizionatamente fino al 1927, anno della sua iscrizione al Partito Comunista e della pubblicazione del libro "La funzione dell'orgasmo" che poneva Reich in contrapposizione con i colleghi, poiché Reich, rifugiandosi nell'esaltazione della genitalità e sulla pretesa funzione liberatoria dell'orgasmo (teorizzando la piena capacità orgastica) confinò la sessualità pregenitale e le sue manifestazioni invariabilemnte nelle perversioni, secondo la concezione borghese ancora vigente. Si allontanava in questo modo dalle fondamentali scoperte compiute da Freud circa la plasticità della libido e i Tre Saggi sulla sessualità che definiscono lo sviluppo sessuale umano dalla nascita alla maturazione adulta. Di conseguenza in questo periodo maturò in Reich la convinzione che vi sia un nesso tra repressione sociale e repressione della sessualità (Cfr. Eros e Civiltà di Marcuse), differenziandosi in questo da Freud, che da sempre interessato all'aspetto sociale delle nevrosi a partire dalla scoperta del complesso di Edipo, nel processo di sviluppo della psicoanalisi dalla contrapposizione tra istinto di conservazione e istinto sessuale era pervenuto infine al dualismo di amore e odio. Il dualismo tra Eros e Thanatos, cui Freud poteva finalmente ricondurre i fenomeni del sadismno e del masochismo, fu respinto da Reich con vigore, affermando egli una naturale predisposizione della libido a disporsi univocamente con bontà e amore, quando potesse svilupparsi senza incorrere in repressioni. Reich affermava: "fondamentalmente la vita è semplice, la complica solo la struttura umana quando è caratterizzata dalla paura di vivere", invertendo così i termini freudiani che afferivano piuttosto alla paura della morte. Nel 1921, con la pubblicazione di " Massenpsycologie und Ich Analyse" Freud procedeva nell'analisi dei meccanismi sociali già iniziata con Totem e Tabù circa 10 anni prima. Nel 1930-1933, Reich, partendo dalle scoperte rivoluzionarie di Freud scriveva Massenpsychologie des Faschismus (Psicologia di massa del fascismo) nel tentativo di fondere le acquisizioni psiconalitiche e del carattere con gli studi e le osservazioni sociali condotte, arrivando a definire la struttura psicologica degli individui e delle masse che soggiacciono al potere dispostico del nazi-fascismo e dei dittatori in genere. Contestava i termini "borghese" e "proletario" sostituendoli con "reazionario" e "libertario", ammettendo che tali qualifiche sono trasversali alle classi sociali, con una più marcata accentuazione repressiva nelle classi meno abbienti. A metà degli anni trenta Reich finì per sostenere di aver scoperto un'energia cosmica durante i suoi studi sull'orgasmo nell'ambito della psicologia, e la chiamò per questo orgonica, supponendo che fosse contenuta nell'atmosfera e nella materia vivente. In mancanza di prove sperimentali, questa sua opinione non fu mai accettata dal mondo scientifico.
Le opere di Reich furono messe al bando dai nazisti e infine Reich, che pure era di origine ebrea, decise di fuggire dall'Austria e si trasferì nel 1939 negli Stati Uniti d'America, dove continuò le sue ricerche sperando di trovare una cura per malattie incurabili come ilcancro. Nel 1947, a seguito di una serie di articoli sull'energia orgonica pubblicati su The New Republic e Harper's, la Food and Drug Administration (FDA), iniziò a investigare sulle affermazioni di Reich in merito alla "terapia orgonica", di cui impedì la promozione come trattamento medico. Tra il 1947 e il 1951 condusse il progetto ORANUR.
Processato per aver violato il divieto della FDA, Reich si difese da solo, inviando al giudice tutte le proprie pubblicazioni; alla fine fu condannato a due anni di reclusione per oltraggio alla corte. Nell'agosto del 1956 a New York sotto la supervisione della FDA furonobruciate tonnellate di copie dei suoi scritti.[1]
Reich morì in prigione per un attacco cardiaco un anno dopo nel 1957, pochi giorni prima del suo rilascio sulla parola.

Rapporti con le teorie freudiane 

Reich, come Freud, era un convinto assertore della sessualità come elemento centrale della psicanalisi; alla base di tutta la teorizzazione reichiana vi sono i postulati appartenenti al primo periodo di ricerca di Freud, il quale scoprì la libido pulsione "energia vitale", ovvero "forza motrice somatopsichica".
L'interpretazione dominante di energia orgastica: questa non si libererebbe attraverso il mero atto sessuale, privo cioè di amore (profonda compartecipazione psichica durante l'atto fisico). La maggiore energia si libera invece nei soggetti che riescono a "liberarsi" e ad "abbandonarsi", riuscendo ad integrare il corpo e la mente e favorendo conseguentemente lo scioglimento dei blocchi psichici fonte delle nevrosi quotidiane.

Allontanamento da Freud 

Vi sono diversi aspetti che hanno allontanato Reich dal suo maestro.
Innanzitutto Reich rifiuta la teoria della pulsione di morte: mentre Freud, nell'evoluzione della concezione dualistica degli istinti ( prima contrapposta tra istinto di conservazione e istinto sessuale), ritiene che questa pulsione (che tende a riportare nello stato di quiete la materia vivente) sia radicata nell'essenza vitale di tutti gli esseri animati, compresi gli insetti di cui cita la mantide religiosa e altri per cui l'atto di fecondazione causa direttamente la morte. Per Reich si tratta di una pulsione secondaria rispetto all'unico istinto primario che per lui è e rimane quello "vitale", deducendo in tal modo che sadismo e masochismo fino all'autodistruzione derivano dalla nevrosi, dalladistorsione e corruzione delle "funzioni naturali" connaturate all'individuo.
Anche la lontananza fisica e il contatto con altre culture hanno allontanato i due scienziati: durante il periodo che trascorse a OsloReich condusse diversi esperimenti per sbloccare le tensioni muscolari psicosomatiche, ritenendo che una terapia della mente non potesse prescindere da una cura del corpo: questa teoria sarà successivamente sviluppata e portata alla maturità dal suo discepoloAlexander Lowen, i cui metodi hanno incontrato un successo ben maggiore di quelli del suo «geniale maestro», come ebbe a dire lo stesso Lowen.
Freud andava sperimentando che una psicoterapia efficiente, salvo casi di nevrosi particolarmente difficili quali le sindromi maniaco-depressive e forme di schizofrenia e paranoia grave, era possibile ottenerla utilizzando gli strumenti messi a punto progressivamente dalla psicoanalisi. Abbandonata l'ipnosi che aveva appreso da Charcot a Parigi, era passato alle associazioni libere, all'analisi dei sogni e degli atti mancati, all'analisi della nevrosi di transfert - il rapporto che si sviluppa attraverso fasi positive e negative nella relazione tra paziente e analista - tutto ciò condicendo all'abreazione solutiva dei traumi instauratisi nella mente del paziente, intesi come veri e propri blocchi dell'energia psichica che "gira a vuoto" producendo sofferenze. Nella pratica , come affermava Freud, si trattava di rendere coscienti processi inconsci deleteri, conducendo ad un allargamento della coscienza stessa, laddove prima era inconscio rimosso. Secondo Reich la scoperta (e rimozione) dei "blocchi psichici" poteva essere facilitata dall'eliminazione dei "blocchi fisici" poiché alla corazza caratteriale corrisponde un corrazza somatica. Con tali studi Reich è di fatto l'importante precursore della successiva medicina psicosomatica.

La sessualità e il concetto di corazza



La funzione dell'orgasmo 

Sulla base delle osservazioni da lui fatte durante la psicoanalisi dei suoi numerosi pazienti, Reich avvertì la necessità di dare una spiegazione alle esigenze sessuali degli individui e la trovò nella riproposizione della dualità corpo/energia e ritenne di aver evidenziato un principio funzionale di base, secondo il quale la naturale carica energetica a cui ogni organismo vivente sarebbe sottoposto, presto o tardi deve essere scaricata. Secondo Reich la funzione erettile sarebbe la controparte meccanica dell'accumulo di energia, da cui la distinzione tra "orgasmo genitale" (l'eiaculazione) e orgasmo sessuale (la scarica di energia in eccesso): la pratica dell'amplesso porterebbe l'organismo alla massima carica possibile fino al raggiungimento dell'acme sessuale, infine con l'orgasmo avverrebbe la scarica, seguita dalla distensione. Tuttavia le descrizioni di Reich circa la sesualità feminile sono curiosamente del tutto assenti.
La funzione basilare di ogni essere vivente fu ritenuta essere quella orgastica. Reich contestava la funzione riproduttiva generalmente attribuita all'orgasmo dalla biologia, sostituendola con una valenza energetica che si tradurrebbe nei dualismi tensione/erezione e scarica/eiaculazione. Reich ritenne che la scarica di energia sessuale fosse una necessità improcrastinabile al fine di preservare intatte le funzioni biologiche dell'organismo. Reich attribuiva le nevrosi e tutte le conseguenze fisiche ed energetiche delle stesse all'insoddisfazione orgastica dovuta al fatto che l'energia in eccesso non fosse scaricata completamente. I traumi psicologici affliggerebbero sia il corpo fisico, sia le funzioni orgastiche e Reich, a differenza delle teorie della psicologia a lui contemporanea su quelle che venivano definite psicopatologie, le considerava piuttosto il risultato di traumi vissuti dall'individuo in tutti quei casi in cui le imposizioni culturali ed educative fossero volte a reprimere la necessità di una scarica totale dell'energia in eccesso attraverso l'orgasmo.
Fin dalle prime ricerche Reich sostenne sempre che la maggior parte delle nevrosi mostrassero una particolare struttura stratificata e sviluppò in seguito l'idea che questi "strati" potessero avere una vera e propria connotazione fisica e ostacolassero il naturale fluire dell'energia nell'organismo, alterando così il meccanismo naturale di carica/tensione e scarica/distensione. Le stratificazioni non necessariamente ostacolerebbero le funzioni genitali, ma porterebbero progressivamente all'impotenza sessuale, con la conseguente incapacità di liberare completamente l'energia in eccesso e di raggiungere una distensione completa, pur mantenendo la capacità di ottenere l'orgasmo fisico.

La corazza emozionale e muscolare

Con il termine di "corazza", si indica l'ancoraggio bio-psicologico della repressione emozionale, o più semplicemente, come indica il termine stesso, lo scudo sia fisico che mentale dietro il quale la personalità (da "persona", maschera) si nasconde per proteggere l'individuo.
La corazza ha la tendenza a "fossilizzarsi" e a non evolversi seguendo lo sviluppo dell'individuo durante il corso della propria vita.
È in questa fase che la corazza cessa progressivamente di svolgere il suo ruolo primario di difesa e si trasforma sempre più in una mera "zavorra" che limita la capacità di libertà e di felicità dell'individuo.
L'equilibrio psichico garantito dalla corazza ha quindi un prezzo; in cambio ci protegge da quei traumi che non siamo riusciti a rimuovere (altra differenza con Freud) e riduce l'ansia e la paura apparente. In verità una corazza molto sviluppata nasconde una profonda insicurezza interiore ed una forte sfiducia nell'ambiente esterno, percepito come ostile e pericoloso.

Costruzione della corazza 

Esattamente come Freud (ed in accordo con le moderne teorie sulla plasticità cerebrale) Reich ritiene che la corazza inizi a formarsi già nella prima infanzia, come risposta del bambino ai limiti che gli vengono posti. Possiamo considerarlo come un meccanismo di adattamento all'ambiente.
A differenza delle successive teorie comportamentali, per Reich questo adattamento non è superficiale ma profondo. (cfr. formazione del cosiddetto Bambino libero e del cosiddetto Bambino adattato in Analisi transazionale). Secondo Reich, essendo la corazza un'utile "barriera al dolore", il suo sviluppo è tendenzialmente legato alla quantità di sofferenza prolungata cui è esposto il fanciullo (flusso).
L'intensità del dolore invece può produrre più facilmente un trauma specifico ed una sua conseguente rimozione: quando questa intensità non è sufficientemente elevata, ma ha tuttavia carattere di continuità, ecco che nasce l'esigenza di proteggersi con una "struttura duratura" e non temporanea, in quanto la nostra psiche si attende che il dolore ritorni di continuo e non sia sufficiente eliminarlo "una volta soltanto".
Quando il dolore si allontana, però, resta la corazza, a perenne memoria. A livello fisico le parti (muscolatura e sistema osseo) coinvolti sono soprattutto il torace e il diaframma (sede della respirazione), il collo e le spalle, la colonna vertebrale (ed in particolare la zona anale e la pelvica).

Eliminazione della corazza 

Anche se la corazza è una struttura psicofisica che tende a consolidarsi nel tempo, secondo molti è possibile almeno ridurre alcuni dei limiti che ci pone nella quotidianità.
Gli psicoterapeuti che si fondano sugli studi di Reich sono anche convinti assertori delle malattie psicosomatiche e ritengono che così come un dolore psichico può indebolire le difese immunitarie facendo ammalare il corpo, si possa percorrere il percorso opposto, mantenendo "sano" il corpo; in fin dei conti già gli antichi dicevano "mens sana in corpore sano". All'epoca di Reich gli effetti benefici dello sport erano poco noti e si preferiva sottoporre i pazienti in terapia a massaggi stimolanti o rilassanti a seconda del problema psicologico. Fra l'altro è da notare che alcune tecniche di rilassamento e respirazione hanno alcuni aspetti in comune (il modo in cui si giunge con l'autoipnosi, che è un vecchio "cavallo di battaglia" dei Freudiani puri.
Ad una forma di rilassamento fisico deve associarsi, secondo Reich, una forma di "liberazione mentale" mediante il rilascio a livello cerebrale di endorfine. All'epoca il sistema più noto (e semplice) per produrre le endorfine era l'orgasmo: qui si fonda, a torto o a ragione, l'importanza che Reich dava all'orgasmo e di conseguenza alla "liberazione dei costumi sessuali" al fine di rendere l'uomo più libero e consapevole della propria sessualità e dei legami tra una "sessualità repressa" e l'insorgere di patologie psicofisiche.

Reich e il movimento per la liberazione sessuale 

Reich visse all'inizio del XX secolo in una Europa continentale contadina e borghese, almeno trent'anni prima del movimento del Sessantotto, quando per la prima volta nel mondo viene messa in dubbio l'etica sessuale in vigore nel mondo occidentale. Reich si affiancò al filone, ispirato anche da Freud e dalla sua teoria sui tabù, che spingeva al riconoscimento di una libertà sessuale primitiva di molti popoli "non civilizzati" in altre parti del pianeta; questa sessualità è vista come la sessualità naturale, priva di timori e falsapudicizia. È proprio per le sue teorie sulla sessualità ed i suoi appelli pubblici per la liberazione dei costumi che Reich è passato alla storia, considerato unanimemente il "profeta" della "rivoluzione sessuale" che scosse l'Europa tra gli anni sessanta e gli anni settanta.
Reich tende a "identificare" la salute psichica con la liberazione della sessualità; passando sul piano "politico", questa teoria da psicologica diventa sociologica e condanna la società dell'epoca, vista come borghese e oscurantista. Reich riesce così a coniugareMarx e Freud, accusando la classe dominante di mantenere l'ordine sociale (e con esso la propria supremazia) reprimendo il libero manifestarsi dell'energia sessuale.
La morale sessuale dominante nella società e nella famiglia si esplica in sostanza, tramite una struttura psichica che reprime le pulsioni sessuali, generando nevrosi e infelicità.
Reich ha in questo profondamente influenzato studiosi come Fromm e Marcuse, anch'essi accusati di simpatizzare per il comunismo, sebbene nel caso di Fromm si trattasse solo di una forte critica alla società consumistica e vuota statunitense, cui corrispondeva un altrettanto forte critica dei regimi comunisti.

Reich e il comunismo 

Reich si iscrive nel 1927 al Partito Comunista Austriaco. La militanza nel partito consente a Reich di scoprire quella che avrebbe definito in seguito come la "materia sessuale di massa": ad esempio l'assenza di una sessualità sana e soddisfacente conduceva alla nevrosi di origine sessuale ed alle angosce adolescenziali, frutto anche della scarsa informazione in materia. Chi pagava maggiormente per questi limiti posti dalla società attraverso i suoi tabù erano le classi meno abbienti e istruite, quelle che subivano passivamente il potere e non avevano gli strumenti per ribellarsi: il luogo di incontro tra Reich e i suoi pazienti erano i "centri popolari di igiene sessuale", da poco istituiti per consentire al proletariato di accedere a terapie psicologiche altrimenti troppo onerose.
In questo periodo da "medico del popolo" Reich trae gli elementi esperienziali per contestare teorie e pratiche terapeutiche freudiane. Su questi argomenti scrive in quegli anni diversi testi tra cui: La funzione dell'orgasmo (1927) e Materialismo dialettico e psicoanalisi(1929).
Quando nel 1930 si trasferisce a Berlino, milita attivamente nel Partito Comunista Tedesco. Pubblica le opere più importanti negli anni trentaL'irruzione della morale sessuale coercitiva (1932), La lotta sessuale dei giovani (1932), Analisi del carattere (1933), La psicologia di massa del fascismo (1933) e, infine, La rivoluzione sessuale (1936).
In rotta con il partito fin dal 1932 a causa della sua propaganda tra i giovani iscritti e per le posizioni propugnate nel saggio La psicologia di massa del fascismo (dove individua nel fascismo "l'espressione politicamente organizzata della struttura caratteriale umana media" in quanto costituisce "l'atteggiamento fondamentale dell'uomo autoritariamente represso dalla civiltà delle macchine"), Reich è anche bandito – nel 1934 – dalla "Società psicoanalitica internazionale", mentre già si trova a vagabondare per l'Europa per sottrarsi alnazismo oramai dilagante.

Reich e l'orgone 



Nel 1942[2] ipotizzò che le malattie psichiche avessero un'eziologia "energetica" e che a questa energia (l'orgone) fossero collegati la sessualità e l'orgasmo.
Reich ipotizzò inoltre che esistesse un dualismo tra materia ed energia e concepì l'orgone come un'energia basilare che avrebbe permeato l'universo: di conseguenza ritenne la sua teoria funzionalmente applicabili anche ad altri ambiti oltre che a quello psicologico, quali ad esempio la meteorologia e l'astronomia. Ritenne inoltre che le teorie da lui formulate fornissero una risposta logica a importanti quesiti, quali una definizione scientifica della vita che permettesse di distinguere nettamente tra "animato" e "inanimato".
Reich considerò[3] inoltre l'insorgere del cancro come la controparte fisica di una biopatia (ovvero una patologia energetica), da ricercarsi nel ristagno dell'energia orgonica in eccesso.
In base alle caratteristiche individuate per l'energia orgonica, Reich ritenne di aver individuato analogie funzionali con una serie di fenomeni naturali, quali le aurore boreali, gli uragani, il moto e la forma dei corpi celesti, e in particolare la forma delle galassie e la forza di gravità. Alcuni fenomeni naturali macroscopici sarebbero il risultato di semplici superimposizioni di flussi di orgone[4].
Reich intraprese una vasta ricerca con lo scopo di dimostrare le potenzialità della sua scoperta e cercando di produrre riscontri pratici. Vennero condotti numerosi esperimenti nei quali venivano utilizzate apparecchiature appositamente inventate sulla base dei principi che Reich riteneva di aver individuato fino a quel momento. Avrebbe realizzato degli "accumulatori di orgone (detti "ORAC", acronimo per "orgone accumulators") e un altro dispositivo, che chiamò cloud buster (letteralmente "acchiappanuvole). Questo si sarebbe basato sul principio secondo cui piccoli potenziali di orgone verrebbero attratti verso grandi potenziali. Il dispositivo sarebbe stato “alimentato” tramite un flusso di acqua corrente quale un torrente, che possederebbe un grande potenziale di orgone: tramite esso Reich riteneva fosse possibile creare un flusso di orgone direzionato che, incrociato con quello naturale atmosferico, avrebbe potuto produrre o dissolvere le nuvole.
Tra il 1947 e il 1951 Reich condusse l'"esperimento ORANUR", che riguardava lo stato di "ipereccitazione" a cui sarebbe stata sottoposta la presunta "energia orgonica" se a contatto con materiali radioattivi (energia nucleare). L'effetto dell'esperimento fu diverso da quello che Reich si aspettava e lo portò ad ipotizzare l'esistenza dell'"orgone negativo" o "DOR" (acronimo di "deathly orgone", ovvero "orgone mortale"). Dopo la presunta scoperta del DOR Reich attivò diverse serie di operazioni pensando di poter debellare la siccitàutilizzando i macchinari da lui inventati[5].
Nei suoi ultimi anni Reich ha narrato in diverse circostanze di quelle che riteneva le sue esperienze con gli alieni.
In particolare in uno dei suoi ultimi libri, "Contact With Space ", riferisce di una presunta battaglia con una astronave aliena, che sarebbe avvenuta il 14 dicembre del 1954, nei cieli sopra il deserto dell'Arizona. Egli sarebbe riuscito a sconfiggere gli alieni usando come arma i suoi "cloud buster". Reich riteneva gli alieni responsabili del processo di desertificazione della Terra ed intenzionati a conquistare il pianeta. Secondo lui, il progetto degli alieni era quello di disseminare sul nostro pianeta il terribile DOR.

Influenza culturale 

I sostenitori delle teorie del Reich ritengono che un indizio del legame profondo tra orgasmo e malattia si possa riscontrare nell'azione di antidepressivi di ultima generazione di tipo SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) i quali hanno in alcuni casi come effetto collaterale l'anorgasmia o altre disfunzioni sessuali; questi effetti, secondo alcuni studi, si prolungano anche dopo la fine della terapia, causando la cosiddetta PSSD(disfunzione sessuale post-ssri). 
Wilhelm Reich e le sue teorie sono citate e utilizzate come base della trama nel romanzo fantastico Il mistero dell'inquisitore Eymerichdello scrittore italiano Valerio Evangelisti (ambientato in Sardegna, dove lo scrittore immagina essere situati centri di forza orgonica), e in altri dello stesso autore che hanno come protagonista l'inquisitore Nicolas Eymerich.
Un numero della serie a fumetti The Invisibles intitolato Karmageddon: Part 1: Tantrika (Vol. 3 numero 8:) espone alcuni riferimenti alla teoria dell'orgone e li mette in relazione con alcuni principi del marchese De Sade inerenti alla sessualità e la psiche.
La cantante inglese Kate Bush ha scritto una canzone ispirata alla storia di Wilhelm Reich intitolata Cloudbusting. Il brano è pubblicato nell'album Hounds of Love.
L'energia orgonica e le teorie di Reich sono alla base anche del terzo volume del manga erotico-horror Shanana della giungla (Makyou No Shanana) di Hiroshi Yamamoto, edito in Italia da Ronim Manga nel 2011.

Opere 

In Italiano:
  • Passioni di gioventù: un'autobiografia 1897-1922 (1919-1925) (tr. Barbara Bergonzi, SugarCo, Milano 1990)
  • Conflitti libidici e fantasie deliranti: il «Peer Gynt» di Ibsen (1920) (tr. Ettore Zelioli, SugarCo, Milano 1975 ISBN 88-7198-299-1)
  • Il coito e i sessi (1922) (tr. Ettore Zelioli, SugarCo, Milano 1981 ISBN 88-7198-300-9)
  • Scritti giovanili volume I (1920-1925) (tr. Ettore Zelioli, SugarCo, Milano 1977 ISBN 88-7198-296-7)
  • Scritti giovanili volume II (1920-1925) (tr. Ettore Zelioli, SugarCo, Milano 1977 ISBN 88-7198-297-5)
  • Il carattere pulsionale (1925) (tr. Ettore Zelioli, SugarCo, Milano 1982 ISBN 88-7198-302-5)
  • Il tic come equivalente della masturbazione (1925) (tr. SugarCo, Milano 1981 ISBN 88-7198-301-7)
  • Genitalità (o scritti giovanili vol. n. III) (tr. Giovanna Agabio, SugarCo, Milano 1980 ISBN 88-7198-167-7)
  • Analisi del carattere (1933) (tr. Furio Belfiore e Anneliese Wolf, SugarCo, Milano 1973 ISBN 88-7198-209-6)
  • Psicologia di massa del fascismo (1933) (tr. Furio Belfiore e Anneliese Wolf, SugarCo, Milano 1971; Mondadori, Milano 1974 ISBN 88-06-16376-0 ISBN 88-7198-148-0); Einaudi, settembre 2002 (ultima ristampa settembre 2009);
  • La rivoluzione sessuale (1930-1934), tr. Vittorio Di Giuro, Feltrinelli, Milano 1963 ISBN 88-07-80440-9 (trad. Enrica Albites-Coen e Roberto Massari, Emme emme, Roma, 1992 ISBN 88-85378-35-8)
  • L'irruzione della morale sessuale coercitiva (1934-1935) (tr. Maria Luraschi, SugarCo, Milano 1972 ISBN 88-7198-228-2)
  • Sessualità e angoscia: un'indagine bioelettrica (1935-1936) (tr. SugarCo, Milano 1983 ISBN 88-7198-213-4)
  • Esperimenti bionici sull'origine della vita (1936) (tr. Giovanna Agabio, SugarCo, Milano 1981 ISBN 88-7198-176-6)
  • La scoperta dell'orgone, volume n. I - La funzione dell'orgasmo (1942) (tr. Furio Belfiore, SugarCo, Milano 1975 ISBN 88-515-2222-7)
  • La scoperta dell'orgone, volume n. II - La biopatia del cancro (1948) (tr. Adriano Caiani, SugarCo, Milano 1976 ISBN 88-7198-317-3)
  • Ascolta, piccolo uomo (1948) (tr. Maria Luraschi, SugarCo, Milano 1973 ISBN 88-7198-298-3)
  • Etere, Dio e diavolo (1949) (tr. Maria Luraschi e Maria Agrati, SugarCo, Milano 1974 ISBN 88-7198-287-8)
  • Bambini del futuro: sulla prevenzione delle patologie sessuali (1950) (tr. Annelise Wolf e Sibilla Belfiore, SugarCo, Milano 1987ISBN 88-7198-286-X)
  • L'assassinio di Cristo: la peste emozionale dell'umanità (1951) (tr. Marco Amante, SugarCo, Milano 1972 ISBN 88-7198-107-3)
  • Superimposizione cosmica (1951) (tr. Maria Gallone e Maria Luraschi, SugarCo, Milano 1975 ISBN 88-7198-219-3)
  • Reich parla di Freud (1952) (a cura di Mary Higgins e Chester M. Raphael, tr. Furio Belfiore e Anneliese Wolf, SugarCo, Milano 1970ISBN 88-7198-194-4)
  • Individuo e Stato (1953) (tr. Alberto Tessore e Silvana Ziviani, SugarCo, Milano 1978 ISBN 88-7198-232-0)
  • La teoria dell'orgasmo e altri scritti (tr. Luigi De Marchi e Mary Boyd Higgins, Lerici, Milano 1961; tr. Furio Belfiore, SugarCo, Milano 1969)
  • La lotta sessuale dei giovani (tr. Nicola Paoli, Samonà e Savelli, Roma 1972)
In tedesco:
  • Der triebhafte Charakter : eine psychoanalytische Studie zur Pathologie des Ich1925
  • Die Funktion des Orgasmus : zur Psychopathologie und zur Soziologie des Geschlechtslebens1927
  • Ueber den Oedipuskomplex : drei psychoanalytische Studien with Felix Boehm and Otto Fenichel, 1931
  • Character analysis or in the original: Charakteranalyse : Technik und Grundlagen für studierende und praktizierende Analytiker,1933
  • Massenpsychologie des Faschismus1933, original German edition, banned by the Nazis and the Communists.
  • The Mass Psychology of Fascism1946 revised and enlarged U.S. edition
  • Die Sexualitaet im Kulturkampf1936 U.S. edition 1945 The Sexual Revolution
  • Dialektischer Materialismus und Psychoanalyse1929
  • Der Einbruch der Sexualmoral1932
  • Die Sexualitaet im Kulturkampf1936
  • Die Bione1938
In inglese
  • American Odyssey: Letters and Journals 1940-1947
  • Beyond Psychology: Letters and Journals 1934-1939
  • The Bioelectrical Investigation of Sexuality and Anxiety
  • The Bion Experiments: On the Origins of Life
  • Function of the Orgasm (Discovery of the Orgone, Vol.1)
  • The Cancer Biopathy (Discovery of the Orgone, Vol.2)
  • Character Analysis - Analisi del carattere (1933)
  • Children of the Future: On the Prevention of Sexual Pathology
  • The Oranur Experiment, First Report (1947-1951)
  • Contact With Space: Oranur Second Report, 1951-56, Core Pilot Press, 1957
  • Cosmic Superimposition: Man's Orgonotic Roots in Nature
  • Early Writings
  • Ether, God and Devil (1951)
  • Genitality in the Theory and Therapy of Neuroses
  • The Invasion of Compulsory Sex-Morality - 'L’irruzione della morale sessuale coercitiva (1932)
  • Listen, Little Man! - La lotta sessuale dei giovani (1932)
  • Mass Psychology of Fascism - La psicologia di massa del fascismo (1933)
  • The Murder of Christ (Emotional Plague of Mankind, Vol.2)
  • The Oranur Experiment
  • The Orgone Energy Accumulator, Its Scientific and Medical Use
  • Passion of Youth: An Autobiography, 1897-1922
  • People in Trouble: Emotional Plague of Mankind, Vol.1)
  • Record of a Friendship: The Correspondence of Wilhelm Reich and A.S. Neill (1936-1957)
  • Reich Speaks of Freud
  • Selected Writings: An Introduction to Orgonomy
  • The Sexual Revolution - La rivoluzione sessuale (1936)

Note

  1. ^ Wilhelm Reich, La scoperta dell'orgone, volume n. I - La funzione dell'orgasmo, 1942 (ISBN 88-515-2222-7)
  2. ^ Wilhelm Reich, La scoperta dell'orgone, volume n. II - La biopatia del cancro, 1948 (ISBN 88-7198-317-3)
  3. ^ Wilhelm Reich, Superimposizione cosmica, 1951 (ISBN 88-7198-219-3)
  4. ^ Wilhelm Reich, L'assassinio di Cristo, 1951 (ISBN 88-7198-107-3); Idem, Individuo e stato, 1953 (ISBN 88-7198-232-0).

Bibliografia 

  • Albini, C. (1997) Creazione e castigo. La grande congiura contro W. Reich, Tre Editori, ISBN 978-88-86755-09-2
  • Dadoun, R. (2007) Cento fiori per Wilhelm Reich, Spirali, ISBN 978-88-7770-771-0
  • De Marchi, L.; Valenzi, V. (2007) Wilhelm Reich. Una fornidabile avventura scientifica ed umana, Macro Edizioni, ISBN 978-88-7507-859-1
  • Maglione, R. Wilhelm Reich e la Modificazione del Clima, (Torino, 2004)
  • Sharaf, Myron: Fury on Earth. Biography of Wilhelm Reich. — N.Y., 1983.
  • Totton, N.; Edmondson, E. (2007) Nuovi sviluppi della terapia di Wilhelm Reich, Red, ISBN 978-88-7447-534-6
  • Zabini, A. (1996) W. Reich e il segreto dei dischi volanti, Tre Editori, ISBN 978-88-86755-02-3
  • "Wilhelm Reich vita ed opere" Nicola Glielmi, Roberto maglione, Messina 2005


    (CONTRIBUTO ON-LINE)


domenica 20 gennaio 2013

TEATRO E PSICOLOGIA: UN INCONTRO NECESSARIO



 Teatro e psicologia: scienze umane
Queste due discipline sono molto più vicine di quanto i rispettivi professanti siano disposti ad ammettere. La Psicologia come ambito di studio si occupa dell’integrità dell’esperienza umana nelle sue dimensioni: mentale, corporea, relazionale. Il Teatro come ambito di studio si occupa dell’esperienza umana nella sua totalità di espressioni: mentali, linguistiche, corporee, relazionali, storiche. Il teatro quindi non è (solamente) un “luogo” dove si va per distrarsi, ma una “attività di ricerca”, di studio, di conoscenza. Da sempre il teatro è stato una forma di conoscenza:  La poesia, l'epica, il teatro svilupparono mezzi per la rappresentazione di particolarità individuali e di leggi sociali molto tempo prima che se ne occupassero la psicologia scientifica e la sociologia, e ancor oggi sono molto più avanti nel cogliere e rappresentare la tensione fra soggetto e oggetto. Il teatro infatti può essere visto come un “dispositivo conoscitivo” molto articolato, mediante il quale si realizza una forma di conoscenza psicologica dell’uomo. Quindi pur avendo metodi diversi e diversi obiettivi, la Psicologia e il Teatro possono essere considerati ambedue forme di conoscenza del mondo umano. Ma possono anche essere visti, nella loro dimensione applicativa, come forme di comunicazione, modi di entrare in relazione, strumenti per inter-venire (situarsi tra) e provocare cambiamento, in una situazione, in una persona, in un gruppo. La Psicologia come campo di intervento si occupa del cambiamento: favorire cambiamenti di diversa natura (educativo, formativo, psicoterapeutico, …). Il Teatro come pratica sociale si occupa del cambiamento: favorire cambiamenti nell’attore e/o nello spettatore a diversi livelli (educativo, emotivo, conoscitivo, relazionale…). Conoscenza, comunicazione e cambiamento vanno visti come momenti di un unico processo. Nel teatro la comunicazione, l’espressione tende a coincidere con una trasformazione dell’uomo (attore/spettatore), su diversi piani. Questa coincidenza tra conoscenza, comunicazione e trasformazione apre al ritorno ad una “arte umana”: l’arte non più dissociata dalla personalità e dalla vita dell’artista. Le operazioni artistiche (processi e prodotti) convergono nel punto di irradiazione dell’interezza della persona. Ecco allora che il binomio teatro-psicologia non è più imbarazzante ma necessario. Ambedue sono strumento di conoscenza della realtà umana e strumento di cambiamento, di trasformazione dell’uomo. E difatti l’incontro si è più volte realizzato da quando la Psicologia è nata come disciplina. Intorno agli anni ‘60 alcuni “fatti nuovi” e nuove risonanze favorirono una diversa possibilità di incontro fra Teatro e Psicologia. Ad esempio la nascita dei Laboratori teatrali e un nuovo training dell’attore, l’antropologia teatrale; un rinnovato modo di lavorare nel setting psicoterapeutico, la nascita di settings esperienziali, nuove teorie psicologiche e psicoterapeutiche. Se, in campo psicologico, l’attenzione con Freud era stata focalizzata sull’inconscio e la “immersione” nelle esperienze associate all’insorgenza dei sintomi, ora l’attenzione si sposta sui vissuti del qui-ed-ora e sulla dimensione consapevole dell’esperienza. La consapevolezza può essere raggiunta attraverso l’auto-osservazione, che presuppone una certa distanza, una non-identificazione con i contenuti mentali. In campo teatrale Brecht ribadisce la necessità di una distanza critica dell’attore verso il personaggio e il testo. Molti teorici ritornano sulla tesi diderotiana della non-immedesimazione. Vengono problematizzate e spesso rifiutate l’idea di spontaneità e la prassi dell’improvvisazione. La distanza implica la distinzione tra l’azione e il riflettere sull’azione stessa, la separazione fra il ruolo e l’attore. Brecht fornisce un modello di distanza intesa come separazione tra l’attore ed il ruolo, tra lo spettatore e la sua memoria. Brecht in opposizione al naturalismo di Stanislavskij, propone un teatro come laboratorio socio-politico in cui componenti sociali e psicologiche si confrontano per portare a una trasformazione. Al fine del cambiamento occorre che le componenti emozionali e razionali, la personalità e la persona, l’individuo e l’istituzione, siano “distinti” e interdipendenti. E’ necessaria una distanza equilibrata, cioè: a) per quanto riguarda l’attore, la capacità di recitare il ruolo ed essere allo stesso tempo osservatore del proprio ruolo, oppure b) all’interno del setting psicoterapeutico, la capacità di rivivere un conflitto della propria esistenza senza essere sopraffatti dalla immedesimazione nel problema. Eppure la distanza si presenta in modo paradossale, infatti l’operazione realizzata dal teatro consiste nell’ottenere il massimo dell’identificazione col massimo della differenziazione, la maggiore verità con un minimo di tendenziosità, la partecipazione massima con un minimo di credenza. Tutto questo viene prodotto dal teatro con mezzi molteplici, alcuni dei quali sono legati alle strutture formali del dispositivo rappresentativo; altri sono generati dalla maestria dell’attore». La scena teatrale, con la sua demarcazione, attribuisce un carattere decisamente artificiale allo spettacolo che viene offerto. Proprio questo permette l’identificazione con esso. Solo in uno stato di equilibrio la persona è in grado di esperire la catharsis, che è appunto uno stato di distanza estetica, attraverso laquale vengono vissute esperienze emotive precedentemente represse, senza però esserne sopraffatti. A teatro ciò vale sia per l’attore che per lo spettatore, infatti «nello spettatore ci deve essere sempre un qualche grado di consapevolezza circa il fatto che nello spettacolo si produce illusione» (Petrella). In questo senso la funzione del teatro «sembra qui consistere nel riuscire a collocare l’osservatore in quel punto archimedeo, fuori dal mondo, in cui gli affanni degli umani sono colti da un unico sguardo supremo, il solo in grado di afferrare con un tratto tutte le stratificazioni e i rivolgimenti del processo che viene esibito e dei conflitti che lo attraversano» (Petrella). Uno dei compiti principali del dispositivo teatrale è la collocazione dello spettatore in questo punto di vista “sinottico” da cui contemplare e conoscere i meccanismi e le illusioni che governano il mondo (Brecht, Mejerchol’d, Piscator). La “distanza” nel teatro permette alla persona, all’attore o allo spettatore, di avanzare fra due mondi: quello oggettivo e quello soggettivo, proprio perché il teatro è una esperienza in cui le persone immaginano e si comportano “come se” fossero altro, in un altro posto in un altro tempo.